Quest’estate sono riuscita a realizzare un mio sogno: vedere Petra, una delle sette meraviglie del mondo moderno. Ebbene sì, quei fotogrammi di Indiana Jones e l’ultima crociata che tanto mi colpirono da piccola non sono più soltanto nelle mie fantasie ma, ora, sono bellissimi ricordi. La Giordania è una delle nazioni più sicure ed affascinanti del Medio Oriente, crocevia sin dai tempi antichi di mercanti, soldati e viaggiatori, oggi porto sicuro per rifugiati palestinesi e siriani. La capitale, Amman, è in continua evoluzione, proiettata nel futuro grazie al suo dinamismo culturale, ma con suggestive vestigia romane (il Teatro e la Cittadella) che evocano un glorioso passato.
A poca distanza sorgono, come oasi nelle aride pianure della zona orientale del paese, i “castelli del deserto”, cioè palazzi e padiglioni di caccia risalenti alla dinastia omayyade; sono rimasta entusiasta alla vista di Qasr Amra che, per i suoi affreschi perfettamente conservati, è Patrimonio Unesco, e dal fortino di Azraq, dove Lawrence d’Arabia trascorse l’inverno del 1917. Ma è a sud del paese, nella riserva naturale del Wadi Rum, che riecheggia forte il mito di Lawrence, inglese appassionato di Medio Oriente che partecipò attivamente alla Rivolta Araba. La cosa che mi è piaciuta di più? Camminare a piedi nudi sulle dune dalla sabbia rossastra: un’esperienza unica, così come lo è visitare Petra, l’antica città dei Nabatei, fiore all’occhiello del paese.
Scoperta nel 1812, da allora i rilievi delle tombe rupestri, le facciate scolpite, le colonne e le pareti di arenaria sono tornate alla vita: camminare lungo la gola rocciosa del siq per raggiungere il Tesoro ha accresciuto il desiderio che era in me di ammirarne la facciata, fino a farmi scappare un’esclamazione di stupore non appena l’ho scorta, affascinante e magica, tinta di rosa con la luce del tramonto. Altra esperienza irripetibile è galleggiare nel Mar Morto: questa distesa d’acqua, a ovest del paese e al confine con Israele, è il punto più depresso della terra, a 415 m sotto il livello di mare. L’elevatissimo contenuto di sale (31%) rende impossibile nuotare: l’unica cosa che si riesce a fare è, appunto, galleggiare! Se si va in Giordania non si può non scattare una foto alla splendida ed imponente piazza ovale di Jerash, antico avamposto di Roma, nella parte settentrionale del paese; chiamata la “Pompei dell’Asia”, le sue rovine, infatti, costituiscono il sito romano più vasto della Giordania; grazie all’elevato numero di strutture rimaste intatte, è possibile immaginare il suo aspetto in età imperiale: non semplice centro di provincia ma città prospera e fiorente.
Arte, archeologia, natura: la Giordania offre tutto questo al viaggiatore che saprà guardarla con occhi scevri da pregiudizi; l’immagine che è rimasta più vivida nella mia mente? Il cielo stellato sopra la facciata del Tesoro di Petra: indelebile!