Il nostro viaggio in Malesia ha inizio a Kuala Lumpur. La prima cosa che si nota arrivando in città sono le imponenti Petronas Tower: 451 metri di vetro e acciaio che di notte, illuminate, lasciano davvero a bocca aperta.
Kuala Lumpur è una metropoli multiculturale, il luogo in cui ho visto convivere più culture in maniera del tutto pacifica e rispettosa. Qui troverete le Batu Caves, il tempio Indù più popolare al di fuori dell’India, e il Thean Hou Temple, che combina elementi di taoismo, buddismo cinese e confucianesimo.
Trascorse due notti a Kuala Lumpur ci dirigiamo verso le Isole Perhentian. La nostra scelta è ricaduta su Kecil, la più piccola delle due, ma anche dubbio la più dinamica e frequentata da giovani. Besar, l’isola più grande, e Kecil sono ben collegate da un servizio di taxi boat. Ci sono tantissime spiagge, la più bella secondo me è Turtle Beach che si trova a Besar.
Lasciate le Isole Perhentian è la volta di Redang, l’ultima tappa del nostro viaggio in Malaysia.
Redang è un Parco Marino Protetto, importante per la conservazione delle tartarughe marine che giungono sulla spiaggia a nidificare e deporre le uova. Non perdetevi la spiaggia di Teluk Dalam, la più bella in assoluto, dove potrete nuotare con le tartarughe.
Lasciamo la Malaysia e ci dirigiamo verso Singapore.
Arriviamo a Singapore alle 21:00 e dopo aver cenato prendiamo un taxi per raggiungere la Marina. La bellezza del Marina Bay Sands illuminato ci ha dato il miglior benvenuto che potessimo desiderare. Lì davanti si rimane a bocca aperta. È una costruzione incredibile, un casinò resort, costituito da tre torri alte 200 metri con sopra l’infinity pool più grande al mondo: 150 mt a sfioro sulla skyline di Singapore.
Il primo giorno a Singapore inizia con la visita di China Town. Un intreccio di strade, con edifici bassi e colorati che contrastano col resto della città. Il luogo migliore dove iniziare ad apprezzare la multiculturalità della città. Per un’esperienza autentica, vi consiglio di perdervi totalmente fra i vicoli e le strade principali di Chinatown, fra le tante bancarelle e bazar dei mercatini.
Altro quartiere da non perdere assolutamente è Little India, il quartiere più colorato della città. Un divertente microcosmo, caotico e frenetico, fermo al tempo della vecchia Singapore. L’attrazione principale qui è la coloratissima casa di Tan Teng Niah, risalente al 1900, è una delle poche strutture cinesi rimaste a Little India che furono costruite durante la colonizzazione di Singapore.
Il secondo giorno a Singapore lo abbiamo trascorso dentro il Marina Bay Sands. Abbiamo approfittato del bel tempo per goderci l’infinity pool, che solo nel tardo pomeriggio abbiamo lasciato per ammirare lo spettacolo dei Gardens By The Bay.
Singapore è una città che stupisce dall’inizio alla fine. Infatti prima di tornare a Roma, una volta raggiunto il terminal Jewel del Changi Airport, ci si ritrova immersi in una foresta tropicale con al centro la cascata indoor più alta al mondo. Un vero e proprio gioiello architettonico.