Il tempio di Otagi Nenbutsu-ji si nasconde tra le colline nella parte ovest di Arashiyama. E’ conosciuto perlopiù per la sua collezione di 1200 statue di “rakan”che rappresentano i discepoli del Buddha storico. Queste statue sono un’aggiunta relativamente recente a un tempio che ha una storia lunga e piuttosto sfortunata.
Il tempio originale di Otagi non fu costruito ad Arashiyama, ma nel quartiere di Higashiyama, nel 770, per ordine dell’imperatrice Shōtoku. Ma qui, vicinissimo al fiume Kamo, fu spazzato via da un’inondazione. Nel periodo Heian (794-1192) fu ricostruito come appendice del santuario Enryaku-ji ad Arashiyama. Ma anche in questo sito il tempio non fu fortunato e venne distrutto durante una guerra civile. Rimasero in piedi solo tre strutture: il salone principale, la sala Jizo e il portale. Nel 1922, per conservare ciò che era rimasto, fu deciso di smantellare le strutture rimanenti del tempio e di ricomporle nella loro posizione attuale. Nonostante la mossa, le disgrazie del tempio continuavano e nel 1950 un tifone causò grandi danni.
Nel 1955 le sorti del tempio cominciarono a cambiare, quando fu nominato il prete Kocho Nishimura a capo del santuario. Questi, non era solo un sacerdote, ma anche un abile scultore che avviò il processo di rinnovamento del tempio. Fu a lui che venne l’idea di far scolpire ai visitatori del tempio la propria statua sotto la sua guida.
Queste statue “rakan”, che rappresentano i discepoli di Buddha, sono state aggiunte al tempio tra il 1981 e il 1991, ma sembrano molto più vecchie perché coperte di muschio. Poiché ogni statua è stata scolpita da una persona diversa, ognuna è unica e con un’espressione diversa e spesso buffa. La cosa divertente è che a molte statue sono stati aggiunti degli oggetti, probabilmente identificativi dello scultore amatoriale, come occhiali, racchette da tennis, tazze di sakè…è divertente guardarle una a una e notare le particolarità.
Ho adorato questo tempio, anche se devo ammettere che essere fissati da così tanti occhini può essere a tratti inquietante. Aldilà delle statue, anche il resto del santuario è molto bello: all’entrata due minacciosissime statue Nio, poi si entra ed è tutto un saliscendi attraverso queste schiere di “buddhini” sorridenti. Muschio e odore di antichità per un tempio piccolino ma veramente particolare, con scorci interessanti.
Vi si arriva con un autobus che parte dalla fermata davanti alla stazione di Arashiyama ogni 40minuti circa, e si scende alla fermata “Otagi Dera Mae”. Anche farsela a piedi può essere molto piacevole, ma gambe in spalla che è tutta in salita!